Grafica

Cos’è la risoluzione di stampa

Anche se la grafica non è la vostra attività principale, sapere cosa significhi risoluzione di stampa e come essa condizioni la qualità di un’immagine è un concetto che dovreste conoscere.

Potrebbe esservi utile quando vi rapportate con un grafico, o se volete stampare da soli un’immagine, e perfino nella scelta di una nuova stampante per la casa o l’ufficio.

Tutto sta nel dettaglio

In poche parole, risoluzione di stampa significa quanto sia definita un’immagine. Più alta è la risoluzione, più una foto o un logo appariranno nitidi e ricchi di dettagli. La risoluzione di stampa si esprime tipicamente in punti per pollice, abbreviati in “dpi” (dot per inch, in inglese).

Se osservate con una lente di ingrandimento un’immagine tipografica, noterete che è composta da tanti puntini. Maggiore il loro numero per ogni pollice (circa due centimetri e mezzo), più definita apparirà l’immagine guardandola da vicino.

Dpi e distanza di osservazione

Questo è un concetto poco intuitivo ma, poiché addentrarsi in una spiegazione tecnica sarebbe complesso, vi basti sapere che il modo in cui percepiamo la definizione di un’immagine, cambia in base alla distanza di osservazione.

Una foto, quindi qualcosa che normalmente guardiamo a distanza ravvicinata, dovrebbe avere una risoluzione minima di 300 dpi. Un poster abbastanza grande da dover essere osservato da almeno due metri può avere una risoluzione dimezzata, circa 150 dpi.

Cosa cambia nella pratica

Se vi steste chiedendo perché dovreste sapere tutto questo, la risposta è semplice. Immagini a bassa risoluzione appaiono “pixelate” o sfocate una volta stampate.

Se vi doveste trovare nella situazione di inviare il logo aziendale o una foto a chi si sta occupando dell’allestimento del vostro negozio o del vostro stand, assicuratevi sempre che abbia una risoluzione sufficiente allo scopo che vi interessa. E se doveste avere dei dubbi, i grafici sono lì per darvi una mano.